Spot, sigle TV, telefilm, cartoni animati, giochi, musica, moda e ricordi dei luccicanti anni '80.

30/09/08

Visage - Fade to Grey (1981)

I Visage erano un gruppo New Wave inglese composto, tra gli altri, da Steve Strange, Billy Currie e Midge Ure.
Il brano Fade to Grey è stato in Italia il loro unico successo.

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Candy Candy

Questo cartone animato giapponese narra le vicende della piccola orfanella Candy, dall'infanzia alla maturità, sullo sfondo della Prima Guerra Mondiale ed ambientate tra gli Stati Uniti e l'Inghilterra.
La trama è quella di una vera e propria "soap-opera" dell'epoca: tradimenti, morti tragiche, persone che scompaiono e poi ricompaiono sulla scena dopo anni, ecc.
Le traversie e le disgrazie che si trova ad affrontare Candy sono davvero infinite, ma infinita è anche la sua bontà d'animo, e alla fine la sua bontà verrà premiata...
Nonostante fosse un cartone "da femmine", c'è da dire che molti maschietti si sono appassionati alle vicende della protagonista ed ai suoi amori...
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Il Subbuteo

Il Subbuteo è un gioco da tavolo nel quale viene riprodotto, in miniatura, il gioco del calcio.
Le figurine dei calciatori sono di plastica e vengono mosse tramite il caratteristico ""tocco a punta di dito" e con lo stesso movimento gli si fa calciare la pallina.
Tra noi ragazzini degli anni '80 questo gioco era un vero e proprio "must" e ci si organizzava in appassionanti tornei all'ultimo sangue.
Inoltre molti belli e desiderati erano tutti i realistici accessori, come tribune piene di spettatori, tabellone segnapunti, recinto per il campo, panchine, riflettori per "partite notturne", telecamere della TV, miniature rappresentanti le tipiche figure presenti a bordo campo (raccattapalle, poliziotti, allenatore, riserve in tuta).
I calciatorini si spezzavano spesso le gambe a causa dei violenti colpi di dito e venivano riparati con la colla o l'accendino, storpiandoli sempre più e rendendoli simili a poveri reduci di guerra.
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29/09/08

Il mio amico Arnold

"Il Mio Amico Arnold" è stata fra le prime situation comedy ad avere successo in Italia.
Arnold Jackson è un ragazzino di colore di dieci anni nato nel poco raccomandabile quartiere di Harlem a New York. All'età di dieci anni perde la madre e viene adottato insieme al suo fratello più grande Willis dal ricchissimo vedovo Philip Drummond.
La madre di Arnold e Willis, che lavorava come governante a casa del signor Drummond in Park Avenue (ricchissimo quartiere newyorkese), muore a causa di una malattia ma il signor Drummond, che le è molto affezionato, le promette che si sarebbe preso cura dei sui figli. Così, dopo la morte della madre, i due ragazzi sono "costretti" a trasferirsi a Park Avenue e si trovano sbalzati di colpo in un mondo completamente diverso da quello a cui erano abituati, adottati da una ricca famiglia bianca e in un quartiere dove i neri vengono, nella migliore delle ipotesi, guardati col fumo negli occhi. In casa Drummond è presente anche la figlia di Philip, Kimberly, una bella ragazza bionda dal viso angelico il cui aspetto stride con quello dei nerissimi Arnold e Willis; inoltre ad occuparsi dei ragazzi c'è sempre una governante che varierà a seconda della stagione (la signora Garret, Adelaide, Pearl).
Grandissimo successo anche qui per la sigla della serie trasmessa su Canale 5 ("Arnold, Arnold sempre nei guai...")
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I "Paninari"

"Con il termine paninaro si identifica una sottocultura giovanile nata a Milano nei primissimi anni Ottanta e diffusasi in seguito in tutta Italia e in alcuni paesi europei. Tra le caratteristiche di questa sottocultura vi erano l'ossessione per la griffe nell'abbigliamento e in ogni aspetto della vita quotidiana, il rifiuto della politica e l'adesione a uno stile di vita fondato sul consumo, il divertimento ad ogni costo e la spensieratezza."
(Wikipedia)

I "paninari" interpretavano proprio lo spirito superficiale e consumistico degli anni '80. Infatti coltivavano una passione maniacale per il proprio aspetto, o meglio "look".
L'abbigliamento del paninaro prevedeva occhiali Ray-Ban, zainetto Invicta a righe, giacconi imbottiti (es. Moncler), stivali da cowboy (es. Frey o Durango), jeans appena sopra le caviglie (es. Levi's , Enrico Coveri, Stone Island o Armani), felpe (es. Best Company), maglioni (es. Marina Yachting, Les Copains), cinture di pelle con grandi fibbie (es. El Charro), camicie a quadri (es. Naj Oleari), calzini decorati a rombi (della Burlington per i ragazzi e colorati della Naj Oleari per le ragazze) e scarponcini (es. Timberland) oppure scarpe sportive Vans (rigorosamente senza lacci).
(continua a leggere --->)

Tra i principali interessi del paninaro vi sono i video musicali, i film trash, ascoltare canzoni di Falco e Duran Duran (Wild Boys è il suo inno), cuccare sfitinzie (conquistare paninare) e andare in moto (Zundapp 175 preferibilmente). Leit-motiv: fregarsene di tutto e di tutti.

Il luogo più frequentato dal paninaro è chiaramente il fast food; il suo stesso nome deriva dal bar milanese Al Panino (Piazzetta Liberty), dove si radunavano, già nel 1983, i primi "galli" (paninari) che frequentavano prestigiosi Licei privati e trascorrevano le vacanze in località esclusive. Questi successivamente si spostano al fast food Burghy di Piazza San Babila ed un casuale incontro con i Pet Shop Boys ispira i componenti del gruppo pop alla realizzazione della hit Paninaro (1986).


Qui sotto un estratto di un film dell'epoca "Italian fast food" (1986) con Enzo Braschi, che aveva inscenato una parodia dei paninari nella trasmissione televisiva Drive in (da notare l'abbigliamento dei ragazzi e delle ragazze!).



Lo "slang" dei paninari è modellato sul linguaggio giovanile dei giovani milanesi dei primi anni ottanta. Sono frequenti le abbreviazioni (es. Le Timba, Faccio il week a Curma), talora combinati agli accrescitivi (es. Panozzo), così come i continui ricorsi, spesso maccheronici, all'inglese (es. Una sfitinzia arrapation, Very original, Il mio boy) o ad altre lingue (I sapiens, Mi gusti mucho).

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DIZIONARIO BASE DEL PANINARO

AL BRUCIO: con la massima velocità. Il post-panozzo si muove al brucio, ama al brucio, schizza al brucio, cartona al brucio. Più è gallo e più il suo agire deve essere disinvolto, imprevedibile, svelto. Al brucio, insomma.

AMBURGHESE: c'è gallo e gallo. Oltre ai giusti, esistono i "simili" e i "poppanti", i "volere-e-non-potere", denominati amburghesi, galletti sottosviluppati senza possibilità di miglioramenti futuri nel look, nella size e nel comportamento.

APPIOVRARE: come la piovra dai pericolosi tentacoli, il macho abborda la sfitinzia con adeguata manovra di appiovraggio. Sta a lei la scelta, starci o sparare schiaffazzi. L'appiovraggio non deve comunque mai risultare colloso: il giusto sa prendere con molta classe e disinvoltura.

ARTERIO: abbreviazione di arteriosclerotico, si attaglia a tutti i "vecchi", proff o sapiens, che dimostrino il loro grado di indurimento arterioso disapprovando in qualche modo il paninarismo. Sinonimo di geronti e sapiens, a volte è detto affettuosamente.

BROCCOLARE: abbordare.

BURGHINO: sinonimo di paninaro, dal bar milanese Burghy, e in generale dall'hamburger, cibo prediletto delle bande paninare. Viene usato anche dalle bande in senso offensivo.

CALFORT: tipico esempio della presenza della pubblicità e del mondo del commercio nell'universo paninaro, questo termine è entrato come sinonimo di "cavolo" e simili nel vocabolario paninaro: "Cosa calfort stai facendo?".

CAMOMILLARE: il vero gallo e la vera sfitty non si agitano mai troppo. Al tamarro che si gasa si dice: "Camomillati!" per fargli capire che sta esagerando. Anche i "geronti" spesso hanno bisogno di una buona "camomillata".

CATERPILLAR: è una marca di trattori cingolati pesanti. Un caterpillara, per traslato, è uno che sfonda tutto. Una volta si diceva "è un bulldozer". Non sempre ha connotazioni negative, entro certi limiti vuol dire aver carattere.

CAULE: "Che caule stai facendo?" E' sinonimo di cavolo e del più moderno calfort. Si dice anche "Paninaro del caule!". "Caule!" da solo, nudo e crudo, è un'esclamazione con vasta gamma di significati.

CEDRO: il gallo che non vuole qualificarsi banalmente gallo è il gallo cedrone, il più gallo che si sia, il best. La sua company è la più tosta e cedra. Il cedro ha tutte le sue cedronelle e tutto quello che fa di buono è cedro, cioè tosto e gallo.

CIFRA: sinonimo di moltissimo. Mi piace una cifra, mi prende una cifra, cioè mi piace veramente moltissimo. Come alternativa si usa "un cargo".

CINESE: giovane di sinistra politicamente attivo.

CINGHIOS: tipico cafo o truzzo o tamarro periferico. Il paninaro considera le periferie urbane covo della specie peggiore dei capi di città. I cinghiosi sono di solito ragazzi vestiti con imitazioni che non sanno condurre il gioco con classe.

CIPPONARE: disturbare, scocciare. Il cipponatore è il rompi. "Cippona" è imperativo per "và via, scocciatore". Cipponare è la classica cosa che un paninaro non fa mai.

COLLOSO: appiccicoso, come la colla.

COMPANY: la compagnia degli amici.

COTENNA: "sono fuori di cotenna", dice la sfitty innamorata. "sto uscendo di cotenna", dice il panino preoccupato per l'interrogazione di matematica. La cotenna è il senno, ma la cotenna si può anche fondere: "mi hai fuso la cotenna", dice il panino alla sfitty arrapation.

CUCADOR: ogni gallo è per definizione un cucador, cioè ha per scopo finale il cucco: cuccare la squinzia, la fiocchettina. Il cucador, o cucador della pampa, è il gallo che spopola e piace da matti.

CUCCARE: cuccare una sfitinzia e farla diventare la propria girl, andare in giro con lei nelle disco e renderle noto il legame nell'ambito della company. Chi non cucca non è un gallo, chi va sempre in bianco è un amburghese.

ESTREMUNZIONE: interrogazione che ha di solito esiti fatali. Può essere scritta o orale. Il risultato è per lo più la cannata selvaggia. Ecco perchè viene paragonata al sacramento impartito ai moribondi. Che agonia!

EVERYDAY: sempre.

FALCHETTARE: puntare una sfitinzia.

FIOCINARE: generalemnete ci si fiocina un paninazzo, però qualunque cosa beccabile può venir opportunamente fiocinata, dalla sfitty al metrò.

FISSA: sono andato in fissa significa "mi sono fissato su quella cosa". Tipico dei galli romani. Orecchia un po' come l'andare in para. Da usare con moderazione.

FLOPPY: fiasco (un floppy), per analogia con flop.

FONATA: la telefonata. E' lo strumento di comunicazione principe del paninaro, che telefona moltissimo (soprattutto le ragazze). Le bollette sono uno stress megagalattico.

'GENZA: abbreviazione di intelligenza, di solito usato in senso ironico. "Sai che 'genza!". Per gli stessi motivi meglio evitare di abbreviare Eugenio in genio.

GAGGIO: metallaro, acerrimo nemico del gallo.

GALLO: il paninaro. Deriva forse dal gallo sul giubbotto Monclair, quello dei paninari DOC.

GALLATA: una gallata è un'azione da gallo. Sinonimo di dragata, una gallata è una cosa giusta, forte e tosta. Oppure una cosa piacevolissima. "Che gallata!" è un'esclamazione fondamentale nel dizionario del paninaro.

GARGAROZZA, GARGAROZZO: ennesimo debito nei confronti del vernacolo lombardo: la gargarozza è la gola del paninaro. "Mi sparo un paninazzo che mi smeriglia la gargarozza".

GAS: chi si dà troppo gas è gasato, quello che spande e si dà tante arie, quello che fa la ruota. Darsi troppo gas è segno inconfondibile di tamarraggine acuta.

GINO: è il compagno un po' addormentato, quello che arriva sempre per ultimo, che non capisce al volo l'arte del cucco, il meno panozzo della compagnia, insomma! I "gini" abitano a Ginolandia.

GIUSTO: ottimo, secondo l'ideologia paninara (troppo giusto!).

GOMMINA: elemento fondamentale nel look di certi paninari, la gommina (o gel) mantiene i capelli simil bagnato. Andando in moto c'è il rischio che il capello-gallo di scompigli. Così si usa il gel e resta tutto a posto.

GRANO: denaro, soldi.

GRIPPARE: dall’inglese grip, ghermire, afferrare qualcosa o qualcuno.

HELLO: salutazzo paninaro, usato con "iao" e "gniao". I più chic pronunciano "àllo", i puristi "ellòo". C'è chi ha lanciato l'uso di "Hi" che si legge "hai", ma non sembra che la brodaglia quagli granchè: non ha attecchito.

INFORRARE: nascondere da qualche parte in attesa di tempi migliori. Oltre a inforrare le cose, ci si autoinforra: "Mi sono inforrato al brucio!".

INGRIPPARE: coinvolgere, intrigare: quando qualcosa o qualcuno interessano molto e coinvolgono parecchio. "Il Max m'ingrippa un casino", ma anche "Nietsche m'ingrippa una cifra" e "Mi sono lasciato ingrippare in una storia ipertesa".

INTAGLIARE: "Ce la siamo intagliata very original", commenta il gallo occhieggiando la sfitty. Vuol dire che lei ci sta. Intagliarsela okay è un momento di ottimistica potenzialità paninaresca vincente.

IPERWARE: quando una panina è proprio molto arrapation, non si parla di hardware, ma di iperware, la suprema sintesi di un software e di un hardware dei più gallosi.

KISS: bacio (anche kissetti e kissettini e kissettoni).

LIBIDINE: piacere, godimento.

MANZIRE: andare con una preppy. In origine il verbo aveva a che vedere con gli accoppiamenti del bestiame, ma adesso è usato in maniera scherzosa, spesso come blando sinonimo di tacchinare e broccolare. Il segreto sta nell'usarlo nel contesto giusto.

MENATA: è una vecchia voce, ripresa per indicare tutto ciò che suscita noia. Può riguardare la sfera scolastica, lavorativa o familiare. "San Charro, che menata la cena dagli arterio l'altra sera!".

MEUCCI: così viene definito il telefono, che è il grande protagonista della scena paninara. Il meucci, croce e delizia di tutti i paninari, è tramite di scambio per conversazioni utili o dilettevoli; l'unico neo è la conseguente bolletta del telefono: che horror!

MITRAGLIARE: fruire qualcosa con avidità e goderselo. "Mi sono mitragliato un paninazzo".

OKAPPA: in regola.

PACCOSO: tutto ciò che è noioso, irritante, oppure che sa vagamente di bidone (fare il pacco, infatti, è sinonimo di bidonare). Anche una cosa o una persona possono essere paccose.

PANINAZZO: panino da vero gallo.

PAN-LOOK: tutto ciò che riguarda il look dei paninari è avvolto da un'aura di sacralità. Esistono regole precise, must e proibizioni. A volte è anche questione di territorio (cose molto "in" in certe zone, sono già "out" in altre). Il pan-look è quindi ricerca continua, novità ed evoluzione.

PEARL-HARBOUR: usato come sinonimo di grande disfatta, di fiasco, di débacle, fa riferimento al fatto storico: quando il 7 dicembre 1941 i giapponesi distrussero la flotta USA nel porto, appunto, di Pearl Harbour. "Che Pearl Harbour" - dice il gallo - "ho beccato tre in mate!"

PIUMINA: altro sinonimo per definire la panella, insieme con frittola, sfitinzia, sfitty, paperina ecc ecc. Forse deriva dall'uso dei giubbotti imbottiti, forse solo dall'idea eterea di una piuma che svolazza.

POSITIVO: con affermativo, è la risposta "sì" del panino tosto. "Tutto okappa?" "Positivo", replica il gallo. Conciso e da duri. Anche una situazione o un atteggiamento possono essere positivi. "La faccenda si mette al positivo".

PREPPY: la paninara.

PUFFOSO: tutto è puffoso per le sfitties: un film. un'amica, un regalo. Nei momenti di tenerezza anche il gallo più gallo può diventare puffoso... attenzione a non esagerare, però!

RAM: Random Access Memory, è la memoria di un computer che, volendo, conserva le informazioni solo finché rimane acceso. Quindi una cosa Ram è una cosa da dimenticare al più presto. Può essere una persona o una situazione: "Che momento Ram!".

RAMBOSO: tipo tosto, come Rambo.

RANDOM: significa letteralmente "casuale" nell'inglese tecnico. Viene usato come avverbio. "Lo vedi spesso il Max?". "Be', random". Oppure: "Ti random di cartoni", ti picchio come viene viene.

ROMPICRANIO: rebus, rompicapo. "Che razza di rompicranio megagalattico", dice la sfitty che deve decidere se comprare la felpa lilla o rosa confetto.

RUOTARE: correre con la moto.

SAPIENS: i genitori.

SCARAFAGGIO: scarafaggio è l'amburghese, il tamarro, il gino, il cinese, il cinghios, il gaggio... insomma tutti coloro che non possono grippare una sfitinzia da paura come solo un vero gallo sa fare!

SCHEGGIARE: filare a razzo, come una scheggia che vola al brucio. "Sono scheggiato via a razzo, volevano blindarmi di brutto...".

SCHIODARE: mollare. Il gallo può schiodare o essere schiodato da una preppy. Oppure vuol dire scodellare, depositare, accompagnare. "Mi hanno schiodato sulla porta di casa", dice la preppy riaccompagnata dai best friends.

SCOLLATO: "sei scollato?", si sente dire il gallo che entra in disco senza la sua preppy. Lo scollato è colui che, al momento o in maniera cronica, è single. E' sinonimo in certi casi di "eremita".

SCROSTARSI: lasciare in pace, cipponare. "Scrostati gaggio!" dice il gallo al gaggio che fa il colloso con la sfitty.

SFITINZIA (dim. sfitty): la ragazza del gallo.

SLUMARE: sbirciare in modo allusivo, guardare di sottecchi. Soprattutto tra galli e sfitty: lui la sluma duro, lei lo sluma tenera... Di solito lo sfondo è costituito dalla disco e le casse devono sparare qualcosa di adatto all'atmosfera. Da cosa nasce cosa, si comincia sempre con una slumata e poi...

SMAKKOTTI: baci.

SOLUTION: la soluzione del rompicapo, dei problems, all'inglese: "Se non trovo solution mi lego ad una pianta di fragole".

STOPPARE: bloccare, chiudere, tappare ovvero fermare. Da stop, in tutti i suoi significati. Anche stop è molto usato.

SWATTARE: dire, raccontare. "Ma che stai swattando?", esclama il gallo che non crede all'interlocutore. Oppure: "Adesso ti swatto tutto per filo e per segno...".

TACCHINARE: fare la corte. Può essere un gallo a tacchinare la sfitty o viceversa. Fine supremo del tacchinaggio è ovviamente il cucco. L'andatura sussiegosa del tacchino rende bene l'idea del tosto in vena di broccolare sfitties.

TAROCCO: falso, imitazione.

TELARE: filarsela a tutta velocità. "Ero solo contro cinque tamarri, che altro potevo fare se non telare al brucio?" dice il gallo swattando il suo recente floppy.

TILT: tipico vocabolo post-sessantottito, tilt è coetaneo dei primi computer. Anche i sapiens andavano in tilt. Però è ancora usato, anche se più raramente di andare in para o smelonare.

TOGO: buono, giusto, che va bene e che piace: "che ne dici di quel gallo? Mi prende una cifra!". "Anche a me sembra toghissimo!".

TUBONE: Motorino 50, di solito elaborato, con una sola trave (il tubo, appunto) a fare da telaio e carrozzeria. Si pensi al "Sì" della Piaggio, o il Malaguti Fifty, per non parlare del Garelli a quattro marce.

UVA: per i paninari non è un frutto settembrino, bensì uno strumento che assicura il colo bronzo per tutto l'anno. Si tratta dei raggi ultavioletti che rosolano alla perfezione e garantiscono il look giusto per il cucco giusto.

VERY ARRAPATION: molto sexy.

VINAVIL: fare vinavil significa stare alle costole del panino o della sfitty che si sta tacchinando con ferocia determinazione. Spesso è controproducente e il tacchino si secca. In generale che fa molto vinavil non è molto stimato dalla company.

ZUNDAPP: la moto del gallo. Era un motociclo 125 con scritta 175 sulla fiancata (per andare in autostrada).

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26/09/08

Sugar sugar (1985/1986)

Sigla iniziale del programma "Fantastico 6" del 1985/86, cantata e ballata da Lorella Cuccarini.
Di seguito la sigla finale, cantata e ballata da Galyn Gorg, in quello spettacolo partner femminile di Lorella; notate il compagno di quell’edizione di Fantastico di Galyn, era l’allora debuttante (pure lui) Steve Lachance.

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Tricky Traps

Lo scopo del gioco era quello di far superare alle 5 palline argentate una serie di ostacoli per condurle verso un traguardo (GOAL). Per farlo bisognava utilizzare un unico pulsante manuale (PUSH) che faceva muovere le palline facendogli superare l'ostacolo. Ovviamente il tutto andava fatto entro un certo tempo.
Oggi, a vederlo così, sembra un giochino idiota, ma riuscire a salvare tutte e 5 le palline non era facile!
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Remì

"Remì, le sue avventure" è il titolo con cui fu trasmesso in Italia, su Raiuno a partire dall'ottobre 1979, il cartone animato giapponese tratto dal romanzo "Senza famiglia".
Remì è un bambino della Francia del diciannovesimo secolo, vive con la madre nel villaggio di Chavanon, mentre il padre lavora a Parigi come muratore ma i guadagni sono davvero pochi, la loro è una condizione ai limiti della povertà, tanto che per sopravvivere sono costretti a vendere il latte della loro mucca e questa è la loro unica fonte di reddito.Un incidente costringe il padre di Remi a tornare a casa, e a questo punto si ritrovano in condizioni economiche disastrose, tanto da dover vendere la mucca per poter pagare le spese ospedaliere.
Come se non bastasse un vero dramma si abbatte sul nostro protagonista, il padre gli confessa che è un trovatello. Comincia così la storia dell’orfanello, che proseguirà con un patto di “affitto” con il Maestro Vitalis che da allora sarà il suo mentore e che lo porterà a girovagare per la Francia con una compagnia di artisti di strada; conoscerà l’amicizia vera, l’inganno, i soprusi i maltrattamenti e anche l’amore... e poi una “vera” famiglia.
Un grandissimo successo anche per la sigla televisiva, che i bambini dell'epoca canticchiavamo allegramente...
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Mork e Mindy

I protagonisti di questa serie televisiva americana sono Mindy, graziosa ragazza della periferia statunitense che lavora in un negozio di strumenti musicali, e Mork (un giovane Robin Williams), un alieno umanoide arrivato sulla Terra dal pianeta Ork su un'astronave a forma di uovo.
La natura di Mork, fin troppo singolare e imprevedibile, convince Mindy che non gli sarebbe possibile sopravvivere da solo nel nostro mondo; quindi decide di ospitarlo nella propria soffitta, e di cercare di introdurlo agli usi e costumi umani. Chiaramente le situazioni e i risultati che derivano da questo tentativo sono esilaranti e allo stesso tempo fortemente ironici. Il candore di Mork e la pazienza di Mindy mettono in una prospettiva nuova e inusitata i comportamenti e le idiosincrasie umane. Particolarmente gustosi sono i rapporti con le altre figure occasionali della serie, fra cui anziani brontoloni, immigrati clandestini, uno stregone pazzoide dal nome di Exidor e vari altri. Lo stesso Mork, alla fine di ogni episodio, è solito invocare un contatto mentale con il leader della propria gente, Orson (di cui si sente solo la voce), e discutere con lui gli aspetti della vita sulla Terra esaminati nell'episodio stesso. Curioso il modo di salutare di Mork, il famoso "nano-nano", che ha dato il nome alla sigla TV italiana.
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Gioca jouer (1981)

Sigla di Sanremo del 1981, fu una canzone ed un ballo di successo inventate dal vulcanico Claudio Cecchetto.

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25/09/08

Cornetto Algida (1982)

"Un cuore di panna per noi"

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Urrà Saiwa (1987)

"Io non ho mai provato Urrà"

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Vigorsol Perfetti (1984)

"Il direttore ha mangiato pesante"

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Pizzette Catarì (1981)

"Pizzette pizzeeettine Catarì!"

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Tartufone Motta (1985)

"Bonsoir mes amis!"

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Panettone Galbusera (1982)

"Mago G, Mago G..."

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Gled magic water (1982)

"Luisa comincia presto, finisce presto e di solito non pulisce il water"

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Baci Perugina (1986)

"Tu tu, tu tu, tu tu, tu tubiamo..."

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Glen Grant (1982)

"Michele, voglio mettere alla prova la tua fama di intenditore..."

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Telefunken tv color (1985)

"Potevamo stupirvi con effetti speciali, ma noi siamo scienza, non fantascienza"

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Rubinetti Zucchetti (1987)

"Si chiama Zucchetti la libertà di fare con l'acqua tutto ciò che ti va"

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Auguri Cocacola (1983)

"Vorrei cantare insieme a voi..."

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Fiesta Ferrero (1983)

"Fiesta ti tenta 3 volte tanto"

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Tv Sorrisi e canzoni (1989)

"Music is the show with Sorrisi superstar, you are the best in the world with Sorrisi and songs, I love you"

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Aranciata Sanpellegrino (1988)

"Sanpellegrino, che aranciata esagerata..."

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